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Numero
Dicembre

Benvenuti!
Questa è la sezione di Relax del numero di dicembre!

É nato un campione

Il grande salto di Jannik Sinner e del tennis italiano

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Jannik Sinner, cresciuto a Sesto in una famiglia di madrelingua tedesca, ha iniziato a praticare sci e tennis da giovanissimo, ottenendo successi nazionali nello slalom gigante prima di dedicarsi al tennis a tempo pieno dal 2013 sotto la guida di vari allenatori.
I suoi primi successi significativi nel tennis a livello juniores sono stati la vittoria del Grade 4 al 2nd Qatar ITF Open 2017 e la Sanchez-Casal Junior Cup 2017 sulla terra rossa, raggiungendo il suo miglior ranking juniores al numero 133 il 1º gennaio 2018. 
A soli 14 anni, nel settembre 2015, ha debuttato come professionista competendo, seppur senza successo, nelle qualificazioni al Futures Croatia F16.
Sinner ha ottenuto la prima vittoria da professionista nel marzo 2016, proseguendo poi con vittorie significative nel circuito Futures e Challenger, classificandosi alla posizione nº 551 del ranking mondiale alla fine del 2018. Nel 2019 ottenne la prima vera importante vittoria nelle Next Gen ATP Finals. 

Nel torneo ATP 250 di Sofia divenne il più giovane (19 anni, due mesi e 29 giorni) tennista italiano a conquistare un titolo ATP nell'era Open. Nel corso della stagione, Jannik Sinner ottenne numerosi successi nel circuito ATP, conquistando il titolo al torneo di Melbourne, raggiungendo la finale al Masters di Miami, vincendo il torneo 500 di Washington e aggiudicandosi quattro titoli in totale nel 2023.  Nel torneo ATP 250 di Sofia divenne il più giovane (19 anni, due mesi e 29 giorni) tennista italiano a conquistare un titolo ATP nell'era Open. Nel corso della stagione, Jannik Sinner ottenne numerosi successi nel circuito ATP, conquistando il titolo al torneo di Melbourne, raggiungendo la finale al Masters di Miami, vincendo il torneo 500 di Washington e aggiudicandosi quattro titoli in totale nel 2023. 
Si è posizionato così al n.10 nel ranking mondiale, divenendo il quarto tennista italiano a terminare la stagione tra i primi dieci. Durante la stagione 2023, Jannik Sinner ha raggiunto i quarti di finale agli Australian Open e a Wimbledon, conquistato il suo sesto titolo ATP a Umago e ha ottenuto risultati significativi in diverse competizioni, terminando l'anno al 15º posto nel ranking mondiale. Durante questa stgione, Jannik Sinner ha ottenuto risultati eccezionali vincendo quattro titoli, inclusi un Masters 1000 a Toronto e un ATP 500 a Pechino, raggiungendo la semifinale a Wimbledon e alle ATP Finals, e contribuendo in modo significativo alla vittoria dell'Italia nella Coppa Davis. Durante un anno di risultati straordinari, Jannik si è perfino tolto la soddisfazione di aver battuto due volte il numero 1 al Mondo Novak Djokovic, rispettivamente nella fase a gironi delle ATP Finals di Torino e durante la semifinale della Coppa Davis sia in singolare che in doppio.                                      
Il suo rendimento eccezionale lo ha portato alla posizione n. 4 del ranking ATP, la posizione più alta raggiunta da un tennista italiano.
Scendendo nello specifico la Coppa Davis è un torneo internazionale di tennis a squadre maschili. Le nazioni si sfidano in un formato di tipo knock-out, con le squadre composte da singoli giocatori o coppie di doppio. Ogni tie (incontro) è composto da cinque partite: quattro singolari e un doppio. Il vincitore di ogni tie è determinato dalla squadra che vince tre di queste cinque partite. Il torneo si svolge lungo diverse fasi, culminando in una finale che determina il vincitore della Coppa Davis.  

La vittoria della Coppa Davis è stato un successo straordinario portato a casa dall’Italia 47 anni dopo l’ultima volta. Basti dire che l’ultima Italia Campione del Mondo era composta da Pietrangeli, Bertolucci, Panatta e Barazzutti. L’impresa dell’Italia in Davis non è iniziata in modo così rumoroso, bensì con una sconfitta totale; 3-0 contro il Canada, dalla quale però, la squadra azzurra ha saputo rialzarsi alla grande, nonostante la pesante assenza di Berrettini, infortunato agli US Open, e senza Sinner che aveva deciso di riposarsi dopo la fatica agli US Open.  Gli azzurri, sono riusciti a strappare il pass per le Final 8 battendo Cile e Svezia. Il capitano Volandri, dopo la prestazione dei gironi a Bologna, si era detto soddisfatto al 99% e sperava di riempire anche l’altro 1% con la vittoria del trofeo. E ci è riuscito eccome!Partendo dalla sfida contro l’Olanda ai quarti, e poi proseguendo anche con le partite contro Serbia e Australia, possiamo dire che Sinner è stato davvero fondamentale come uomo salva partita, sia nel singolo che nel doppio, con un bellissimo servizio che ha messo in totale confusione anche avversari ostici come il numero 1 al Mondo Novak Djokovic, battuto sia nel singolo che nel doppio insieme alla sua Serbia da Sinner e Sonego.          
Quindi, riassumendo, l’Italia arriva a doversi battere in finale contro l’Australia con due vittorie per 2-1 con Olanda e Serbia.

Dominati gli Australiani in due match da Arnaldi e Sinner e senza nemmeno il bisogno di giocare il doppio, l’Italia si laurea Campione del Mondo per la seconda volta nella sua storia. Soddisfazione enorme dei tennisti e di tutto lo staff per quello che è stato un risultato completamente inaspettato e su cui sono stati puntati molto i riflettori anche nei giorni immediatamente successivi all’evento.  Data la portata dell’evento; si può immaginare che il seguito per il tennis in Italia cambierà completamente e che ora non potrà che crescere. Già durante le Finals a Torino Jannik Sinner aveva ricevuto un importantissimo sostegno da parte del pubblico presente al Pala Alpitour di Torino con cori in suo onore, come è stato così anche a Malaga per tutta la squadra azzurra, con il tifo per questo sport il tennis che sta avendo un boom davvero importante e che nei prossimi anni, grazie all’esplosione di Sinner e al costante miglioramento degli altri giovani italiani emergenti; può solo e ulteriormente crescer e migliorare. Tornando a parlare specificatamente di Sinner; possiamo dare una breve previsione su quello che questo ragazzo può ancora raccogliere nel corso della sua carriera. Il prossimo passo sarebbe la conquista di uno slam, unico trofeo che ancora manca nella bacheca del fuoriclasse altoatesino, che si spera la prossima stagione possa aggiungere insieme a tante altre coppe di valore per un ragazzo che è destinato a restare tra i primi al mondo per tanti anni ancora.                                                                                                                 

Daniele Sclaunich, 3^A LCE

La storia di Giannis Antetokounmpo

Parlare di basket è spesso decantare numeri, assist, canestri e tempi. Parlare di basket è citare grandi squadre, grandi partite e grandi nomi. Tra questi grandi nomi, molto noti al momento, c’è quello di Antetokounmpo, giocatore dell'NBA nel Milwaukee Bucks. Ma non è dei sui numeri che oggi parliamo, bensì della strada che ha percorso prima di arrivare a quei numeri e a questa notorietà. Antetokounmpo nasce il 6 dicembre del 1994 ad Atene. Ma non è greco. Figlio di due nigeriani immigrati clandestinamente, alla ricerca di un permesso di soggiorno che nonostante tanti tentativi faticano ad ottenere per cavilli burocratici. È una strada ogni giorno in salita la loro, fatta di tanta dignità e di enormi sacrifici, ma vissuta sempre con onestà. Il primo valore che trasmettono ai figli è il senso di unità familiare: ci si aiuta in ogni modo, anche vendendo per pochi spiccioli oggettistica per strada ai turisti. Poco il cibo, ma tanto l’affetto. Credono nell’istruzione, fonte di un miglioramento sociale tanto agognato. La prima svolta per Antetokounmpo avviene casualmente in un campetto da basket dove con un fratello viene notato da un allenatore. Si aprono le porte del basket. Anni comunque difficili che possiamo rappresentare attraverso quell’unico paio di scarpe che i due fratelli si scambiano durante le partite, tra le risate di scherno fuori e dentro il campo. Sempre apolidi. Sempre senza la possibilità di essere realmente visibili, perché la visibilità avrebbe comportato l’espulsione immediata dalla Grecia. Accanto alle troppe paure c’è però la fame di emergere, di poter materializzare il proprio talento ed dargli voce. Fato? Destino? Il secondo incontro causale è con un osservatore dalla capacità di vedere oltre ad un pezzo di carta mancante, un pezzo di carta necessario per avere i diritti di un Cittadino, ma non certo per essere Uomo. L’Uomo viene visto, capito, ed aiutato ad avere finalmente la legittimazione ad esistere. Si vola negli Stati Uniti, si lotta per riunire l’intera famiglia, si trova la serenità di potersi esprimere, di sfuggire ai troppi insulti razzisti perché la pelle nera -se si è Nessuno- è ancora più pesante. Impegno, dedizione, lavoro duro, portano ad oggi ail suo attivo: Massimo di punti: 55 punti, nel 2023 (appena e migliorato, 64) Massimo di rimbalzi: 23 rimbalzi, nel 2019 Massimo di stoppate: 7 volte nel 2016 È il terzo giocatore ad essere riuscito ad ottenere il titolo del MVP della regular season and playoff e come defensive player of year. Un ultimo numero: 0 cambiamenti alla sua scala di valori, la famiglia al primo posto..

Sebastiano Qingshuang, 5^A LSI

L'ascesa di una stella

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Oggi vi parlerò di un artista emergente della scena rap-pop italiana ovvero Antonio Hueber in arte Tony Boy. Questo ragazzo di 23 anni è riuscito farsi spazio in mezzo a tantissimi artisti che ogni giorno cercano di emergere in quello che è un mercato musicale ormai saturo, dove ogni giorno nasce un rapper che cerca di fare di quest’arte il suo lavoro. Tony Boy nasce a Padova nel 1999 e dopo un’ infanzia travagliata, cresciuto con il fratello e la madre originaria di Praga, all’età di soli 15 anni inizia a scrivere i primi pezzi e a pubblicare i suoi primi brani su YouTube senza un vero obiettivo, ma per pura passione. Quest’ultima tramandata dal fratello maggiore, il quale per primo si avvicinò alla musica rap che poi colpirà nel profondo anche il piccolo Antonio. Fin da bambino Antonio ha sempre sognato e voluto fare il rapper senza mai porsi un vero piano alternativo. Questa sua ostinazione l’ha sempre contraddistinto anche prima di ottenere veri risultati e questo ha sicuramente contribuito a quello che è il suo successo attuale. La sua costanza come ribadisce in molte interviste è stata la chiave per costruire piano piano un pubblico ed attirare l’attenzione degli esperti del mondo discografico. Inizia a farsi conoscere nell’underground padovano già nel 2018, ma i primi ascolti degni di nota inizierà ad averli solo nel giugno del 2019 dopo aver pubblicato il suo primo E.p. intitolato Non c’è futuro. Il suo primo disco intitolato Going hard invece verrà pubblicato solo nel 2020 e, sarà prodotto da Waraki, amico d’infanzia di Antonio che lo accompagna tutt’ora nei suoi progetti musicali. In seguito, oltre al secondo album Going hard 2, degni di nota ci sono anche i singoli insieme ad Arti 5ive (Nike,Dem) e Kid Yugi (Sintetico, Dem). Queste collaborazioni lo hanno reso uno dei nomi più caldi tra i rapper emergenti della scena attuale portandolo a ritagliarsi un importante spazio nella scena rap, grazie anche a una fortissima fanbase con cui è riuscito ad instaurare una connessione profonda. Il primo disco ebbe un discreto successo che lo portò ad essere conosciuto un po’ in tutto il nord Italia e non solo nel padovano, con il secondo invece ha attirato anche l’attenzione di varie etichette musicali, le quali gli proposero subito dei contratti discografici. Nel 2023 ha pubblicato il suo primo disco sotto l’etichetta discografica Warner Bros Music intitolato “Umile” che ha portato ufficialmente Tony Boy alla ribalta e a raggiungere una notorietà nazionale pur rimanendo ancora un cantante emergente. Questo disco, nonostante sia uscito il 6 luglio, non vuole essere un album estivo anzi , la scelta di farlo uscire in estate è stata una scelta per confermare la sua controtendenza. In questo album, infatti, Tony affronta la sua persona e il suo alter ego in modo molto introspettivo e attraverso l’utilizzo di sonorità molto moderne che gli hanno permesso di contare su feat. molto importanti tra cui quello di Shiva nella canzone Umile, Frah Quintale in Correre, Kid Yuki in Business, Arti5 in Victoria e Vale Pain in Progressi. L’album appena citato ha avuto anche la sua deluxe edition uscita per il pubblico il 20 ottobre di quest’anno che comprende l’aggiunta di 5 nuovi pezzi: Mischiare le carte, Dentro la mia testa, Triste 178, Ego, Guai. Di tutta la produzione discografica di Tony Boy vi consiglio di ascoltare le seguenti canzoni dell’album Umile che penso possano riscontrare interesse: -Correre (feat. Frah Quintale) -Dentro la mia testa -Mentre il mondo crolla -Mischiare le carte -Umile (feat. Shiva) Se avete l'occasione di guardarlo dal vivo penso sia veramente una bella esperienza poiché in futuro di questo artista si se ne parlerà molto e sarà sempre più al centro della nuova scena musicale che si sta sviluppando negli ultimi anni.

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Vittorio Calogero, 5^A LSI

Il Napoleone di Ridley Scott.

Con molta attesa il film arriva in sala, l'aspettativa è alta

Dallo stesso regista di “Alien”, “Blade Runner” e “Il gladiatore” approda al cinema “Napoleon”, pronto a narrare di gesta, imprese e scalate di Napoleone Bonaparte (Joaquin Phoenix), impegnato anche in una vita amorosa intricata e tossica con la moglie Giuseppina (Vanessa Kirby). Un film adatto a tutti, che risulta semplicemente un po’ lento alla visione ma che comunque non fa sentire il peso della durata allo spettatore. La scalata al potere di Napoleone viene messa in scena molto bene e lo stato fisico e psicologico del personaggio vengono raffigurati accuratamente. Le ambientazioni sono affascinanti ed accompagnano la storia alla perfezione. Le scene belliche del film sono armoniose e ben fatte, lo spettatore viene coinvolto e si lascia trascinare dalle vicende brutali e affascinanti. Il regista non cerca di far vedere Napoleone in maniera semplicistica, ma lo proietta in due dimensioni ben distinte: la vita militare con battaglie e conflitti, e la vita privata, la quale gira intorno alla figura di Giuseppina. Nella vita militare Napoleone si mostra deciso, sicuro, determinato e senza scrupoli, pronto a fare la mossa vincente al momento giusto. Mentre nella vita privata si ritrova spesso impacciato, pagliaccesco, grottesco e sbigottito, si rivela quindi un personaggio del tutto diverso da quello dell’immaginario collettivo. A Scott quindi non interessa esporre la vita di Napoleone in ogni particolare, ma gli interessa mostrare ciò che secondo lui è il suo protagonista. Con questa piccola recensione invito tutti i lettori a guardare il film e assaporare una splendida visione che non mette solo la storia ma anche la vita privata in primo piano.

Matteo Bonanno, 3^B LSU
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